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Nella ristorazione e turismo le occupazioni più ambite

Siamo speranzosi  che il mercato  ritrovi  il sano dinamismo che tanto speriamo tutti noi del settore. Ospitality Service G.I. srl Agenzia di ricerca, selezione, orientamento, formazione. Anpal accreditamento per l’alt’ formazione del Miur.

I giovani hanno sviluppato un mindset diverso rispetto alle generazioni precedenti Scelgono i settori che sono le colonne portanti del Made in Italy: turismo e manifatturiero. Settori che, forse più di altri, offrono la possibilità di una crescita e di esperienza di ampio respiro non solo dal punto di vista professionale”.

l’Italia riparte dal lavoro nel turismo

Lavoro nel Sono le posizioni in ambito turismo e HoReCa a guidare le offerte e ricerche di lavoro del 2020-22, catalizzando oltre il 30% del movimento totale.

Seguono il comparto manifatturiero (24%) e commerciale (13%). I giovani sino a 45 anni  ambiscono a professioni meno stagionali e più stabili, anche quando si tratta di lavoro nel turismo: molti di essi vorrebbe diventare receptionist (24,1%), baristi (16,7%), camerieri (12,2%). Impieghi qualificati, che oggi richiedono competenze specifiche 60 professioni come da CCNL (ad esempio la padronanza delle lingue straniere) Noi presso il ns College albergo a Roma ne insegniamo 8 internazionali.  Che favoriscono il contatto con il pubblico , soprattutto Straniero e la costruzione di relazioni contrattuali presso aziende sul lungo periodo.

Che l’Ospitality sia un settore cardine per l’economia italiana è un dato certo.  I dati CornerJob, quelli delle varie associazioni di categoria e delle istituzioni vanno tutti nella stessa direzione.

Ma è interessante osservare la grande trasformazione che ha saputo compiere. Ha investito nell’innovazione e nella diversificazione. Ha abbracciato territori nuovi, creando offerte e prodotti che coniugano cultura ed enogastronomia, arte e sport, salute ed entertainment. Ha favorito lo sviluppo di un fitto tessuto micro-imprenditoriale che ha fatto del ‘prodotto Italia’ un’eccellenza sempre più riconosciuta su scala globale. Tutto ciò chiaramente non solo ha dato una grande spinta all’occupazione, ma ha anche innescato un processo evolutivo delle varie professioni legate all’attività turistica.”

Da una ricerca sul web )

A proposito di questa evoluzione, da una intervista  alla Prof.ssa Anna Maria Zilli – presidente di Re.Na.I.A. (Rete Nazionale Istituti Alberghieri) e Dirigente Scolastico dell’ISIS Bonaldo Stringher di Udine – le si chiede cosa ne pensa.

Ci troviamo di fronte a un cambiamento culturale non da poco. I ragazzi cominciano a capire che accogliere clienti alla reception o lavorare tra i tavoli di un ristorante, significa responsabilità e qualificazione. Il settore ha davvero compiuto passi da gigante. Secondo la Sua visione “dall’alto”, è proprio così? Riconosce questa evoluzione?

Sì, io credo che i dati raccolti riproducano fedelmente la situazione di un contesto giovanile che desidera mettersi in gioco, essere utile e affermare le proprie professionalità in un settore che li riconosca e che ne possa rispondere adeguatamente alle esigenze.

Prof.ssa Anna Maria Zilli –

  • La risposta condivisa di: Aurora Spurio, orientatrice e responsabile della selezione e formazione della OSPITALITY SERVICE G.I. & Direttore dell’Hotel School University. Di Roma ,
  • Sono D’accordo con i Professori, Insegnanti degli Istituti superiori, che :
  • Molti progetti, andranno preparati, cambiati,  per quello che riguarda il contesto culturale  personale e  anche scolastico.
  • l’opera di orientamento che viene fatta nella scuola secondaria di primo grado non è ancora proporzionale, innovativa, chiunque puo’ iscriversi a un istituto anziché un altro, senza cognizione di causa. Forse seguendo l’esempio di una amica, questo e’ sbagliato.
  • Si rischia di fallire come Istituzione, i Ragazzi arrivano al terzo superiore che sono confusi, e si rischia di perdere credibilità come settore, e si possono perdere delle risorse umane , su cui abbiamo investito energie.
  • La Scuola Statale deve prendersi la responsabilità del fatto che il panorama occupazionale è cambiato radicalmente rispetto a pochi anni fa, continuando a incontrare progettualità e interventi su contenuti certo radicati ma superati.
  • Cosa che si riflette sui nuclei familiari: se la scuola non vede l’importanza di determinati settori scolastici di prosecuzione, anche i ragazzi stessi e le loro famiglie seguono questa mentalità.
  • Invece, là fuori c’è un panorama aziendale e di informazione che sta spingendo per il cambiamento. Le scuole non possono perdere l’occasione di spingersi nella stessa direzione.
  • Come gli insegnanti Statali per quello che mi riguarda, come Agenzia autorizzata dal Ministero Anpal ; avere una rete nazionale, che comprenda anche noi Agenzie, orientamento e formazione post diploma ,  ben visibile che si occupa proprio di percorsi di specializzazione ,  facilitarebbe  la diffusione di queste informazioni per orientare gli alunni alla specializzazione.
  • Ma non solo, si va anche a investire negli istituti specifici per la formazione dei ragazzi, dei docenti e di personale scolastico in generale. Progetti dettati e finanziati dal MIUR
  • i giovani Devono percepire  l’importanza del lavoro e di tutti questi aspetti, che vanno oltre a un discorso di necessità economica e di volontà di costruirsi un futuro tipica della loro età. A volte però lo capiscono un po’ tardi, quando hanno già sperimentato altri percorsi. Da qui si arriva a rilevare la mancanza di professionalità in un settore trainante per il comparto economico italiano, un’eccellenza nazionale riconosciuto a livello mondiale. Ora più che mai è importante non abbassare mai la guardia, perché più ci si specializza più si può proseguire in questa specializzazione, raggiungendo livelli elevati che una volta non erano nemmeno considerati.
  • ssa Anna Maria Zilli –
  • Ricerca condotta dalla Dssa Aurora Spurio 2020

 

Il persistente pregiudizio secondo il quale chi intraprende percorsi di studio di carattere professionalizzante non sia all’altezza di altri studenti che scelgono indirizzi teorici. E’ Penalizzante, purtroppo i ragazzi avvertono il pensiero ricorrente, e quando gli si chiede cosa vorranno fare “ da grandi” rispondono che andranno all’Università e in contesti di studio completamente diversi dal loro percorso di studio superiore.

  1. Attualmente La nostra Agenzia e Istituto Formativo HSU + OSGI collaborano con diversi istituti alberghieri in Italia investendo in ; Incontri, Open Day , Team Bulding,  al fine di valorizzazione del settore Facendo provare loro alcune giornate in albergo-ristorante- amministrazione- per fargli testare le professioni sul campo. Cerchiamo in questo modo di evitare l’abbandono della professione.
  2. Intorno a queste strutture Statali ci sono poi percorsi di formazione e specializzazioneche vanno a perfezionare ciò che le scuole impostano, percorsi di corsi post diploma , le esperienze all’estero, gli stage di alternanza scuola-lavoro; Stage e Tirocini in periodi stagionali, iniziative grazie alle quali i ragazzi riescono a concretizzare la formazione direttamente nel contesto di applicazione.
  3. Ospitality Service G.I. in prima linea per creare occasioni di confronto, perche’ più i ragazzi conoscono  le competenze. Le loro skils ,piu’ rivitalizziamo e cerchiamo di rendere ancora più importanti  i percorsi formativi.
  4. I nostri indirizzi formativi e di selezione si contemplano anche nel settore Horeca che si identifica in un macro settore che comprende più categorie.
    Re.Ca, infatti, è l’acronimo di HotellerieRestaurantCatering, che contengono e coinvolgono a propria volta, una lunga serie di settori merceologici, categorie e sottocategorie affini alle tre appena citate, come ad esempio tutte quelle comprese nel segmento ospitalità (alberghi, Bed & Breakfast, campeggi, ostelli, rifugi, pensionati, residence, ecc.), ristorazione (ristoranti, bar, pub, bistrot, pasticcerie, gelaterie, cafè, mense aziendali, ristoro collettivo, ecc.) e catering (aziende di produzione, distribuzione e  servizio approvvigionamento di cibi, bevande, preparati, monouso, allestimento di cucine con servizio di ristoro temporaneo laddove non esistano strutture adeguate per la preparazione di cibi, ecc.).

Con oltre 400.000 imprese presenti in Italia, il comparto dell’Ho.Re.Ca. sviluppa oltre 50 miliardi di volume d’affari, è uno dei settori più rappresentativi del nostro Paese e che ha sperimentato negli ultimi 10 anni la più alta crescita in Europa, nonostante le difficoltà dettate dalla congiuntura economica nazionale.

  1. Passione e formazione le carte vincenti per i giovaniLavorare nel mondo del turismo e della ristorazione è forse il sogno di ogni ragazzo che ama viaggiare. Oggi ci sono quasi 4 milioni di posti di lavoro che viaggi e turismo producono nel mondo.
  2. Un dato sorprendente e in forte crescita.
  3. Chi cerca lavoro trova occupazione  e terreno fertile nell’Unione europea dove operano milioni di piccole e medie aziende.
  4. Il Vecchio Continente resta la prima destinazione turistica al mondo. Ad oggi il turismo è il settore che crea il maggior numero di posti di lavoro, sebbene la crisi economica
  5. Spostando l’attenzione verso l’ Italia, notiamo tante criticità e problematiche di vario tipo. Molte imprese ricettive sono sottodimensionate e fanno pochi investimenti, non esistono grandi tour operator e grandi catene alberghiere italiane, i trasporti in alcune aree, specie verso il mezzogiorno e al suo interno, sono carenti.
  6. C’è un notevole potenziale turistico inespresso in molte regioni, specie al sud, mentre in altre parti del paese  si sta pensando di introdurre delle limitazioni numeriche agli ingressi di visitatori.

 

 

E’ anche grazie all’exploit del turismo, oltre che della spinta del Jobs Act e delle decontribuzioni, che l’Italia è il paese dell’Eurozona che ha recuperato complessivamente più posti di lavoro rispetto a quelli persi durante la crisi.

la prima destinazione per presenze di turisti extra-europei, con oltre 60 milioni di notti davanti alla Spagna che ne fa registrare 43 milioni (dati dell’ ultimo anno per cui sono disponibili statistiche dettagliate).

 

E’ bene precisare che per trovare lavoro in Italia non è  facile, spesso la ricerca del lavoro è molto dura. Per lavorare nel turismo & HO.RE.CA  occorre una buona preparazione culturale di base, titoli possibilmente specialistici, oltre naturalmente all’intraprendenza e allo spirito di sacrificio. Alcune professioni richiedono una forte mobilità, altre di adattarsi a periodi caratterizzati da carichi di lavoro elevati ad altri sostanzialmente “morti”. Le stagioni

 

Fondamentale diventa la passione per l’attività. Chi non ha passione non può affrontare i momenti critici e nevralgici che si presentano periodicamente durante l’anno.

 

Quali sono le professioni nel settore turistico e nella ristorazione?

L’Istat raggruppa due macro categorie, quelle nei servizi pubblici e alla persona (guide turistiche, addetti nelle attività ricettive, agenti di viaggio, ecc.) e quelle qualificate nelle attività commerciali e dei servizi. In questo nuovo contesto assume sicuramente particolare importanza la comunicazione e la conoscenza delle lingue straniere. Nei settori HO.RE.CA, oggi si chiede la specializzazione manageriale, come :

  1. Personale di Sala di cui 5 livelli professionali
  2. Ufficio Economato, Food & Beverage
  3. Personale di Cucina 6 livelli professionali
  4. Personale esperto nella Organizzazione Eventi 3 livelli di competenza
  5. Personale qualificato nella area Catering 5 livelli professionali

 

Importante e molto varia resta l’offerta formativa.

Enti pubblici e privati , scuole di settore private, propongono Corsi di specializzazione, seminari e Master di alta formazione .

Suscitano interesse crescente l’istruzione professionale su enogastronomia e Agroalimentare  e l’istruzione tecnica a indirizzo turistico.

Lavoro nel turismo: ristorazione e Ho.Re.Ca sono i settori più ambiti dai giovani

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