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Tra cucina e agricoltura, ecco alcune novità (e opportunità) per trovare lavoro

Agroalimentare service e Trainer :

  • L’ obbiettivo : essere un punto di riferimento e di incontroper gli attori chiave nel mercato del lavoro Agroalimetare in Italia.
  • CUCIRE come un vestito sartoriale sugli operatori ricercati, una formazione mirata. In accordo con l’azienda Agroalimentare

Il nostro team, la ns organizzazione, la ns. Agenzia per il lavoro di 3-4-5 livelli è attiva su tre aree:

  • Cultura del lavoro: eventi e iniziative volte a promuovere la cultura del lavoro in tutte le sue forme.
  • Pubblicazionisul mercato del lavoro. Tra gli ultimi temi trattati: la transizione da scuola a lavoro (Alternanza scuola lavoro), giovani e lavoro (contratto di Apprendistato come strumento di ingresso nel mondo del lavoro), Politiche Attive (come strumento per favorire il reinserimento delle persone nel ciclo lavorativo).
  • Aggiornamenti giuslavoristici: eventi e workshop di aggiornamento sulle principali novità normative che impattano il mondo del lavoro.

Cambiano le richieste e le specializzazioni. Tra cucina e agricoltura, ecco alcune novità (e opportunità) per trovare lavoro ( da una ricerca sui canali web 2019)

Finalmente anche noi italiani possiamo andare fieri di qualcosa: sul cibo – diciamolo – il Made in Italy va alla grande. E il comprato dell’agroalimentare è riuscito, negli ultimi anni, a resistere alla crisi, offrendo anzi nuove opportunità di lavoro, tanto che gli Istituti Agrari hanno registrato nel 2019 un aumento di iscrizioni del 39% rispetto al 2007.

Il tema, complice l’Expo, è ancora caldo.  La nostra Organizzazione che verte da ricerche’ eseguite sul web, incontri e monitoraggi personali,  a favorire la formazione dove serve, perche’ deve creare posti di lavoro, quindi vogliamo fornire al mondo delle imprese informazioni e nuove progettazioni formative mirate  sulle macrotendenze del settore, ci auguriamo di  diventare un centro operativo per tutti i nostri ragazzi e non solo, alle persone che si affidano a noi, sicuri  di inoltrarsi dopo una formazione personale, fattiva,  nel  mondo del lavoro e che la passione che intendiamo trasmettere quotidianamente e’  il desiderio di conoscere più da vicino il settore enogastronomico e i possibili sbocchi occupazionali».

Di idee ce ne sono parecchie

L’interesse per il cibo e la crescente attenzione alla qualità dell’alimentazione ha favorito la nascita di nuove e importanti opportunità occupazionali. Negli stabilimenti agroalimentari dove si contano tantissime esigenze, dalla manovalanza specifica al comparto book office. Al comparto di import e esport. Al marketing. Alla commercializzazione via web.

La riscoperta e la crescente importanza del buon cibo in tutte le sue declinazioni ha portato alla ribalta nuove professioni del settore agroalimentare: nuovi lavori che però affondano le loro origini nella tradizione, rinnovandola e aggiornandola grazie alle nuove tecnologie.

Quello del Food & Beverage è quindi un settore che, nonostante la crisi economica, gode di ottima salute ed è in grado di offrire nuove opportunità occupazionali, soprattutto ai più giovani. Pensavamo fosse solo legato al settore ristorativo e alberghiero, ci siamo dovuti ricredere e’ una figura che segue con diligenza, esperienza, passione ogni possibile azienbda che si occupa di cibo, alimenti.

Una delle nuove professioni del settore agroalimentare è quella del Food Innovator, cioè quel professionista che, in sinergia con i reparti ricerca e sviluppo di grandi aziende, cerca di inventare nuovi prodotti e nuove forme di consumo. Per intraprendere questo percorso ci sono corsi di studi appositi, come ad esempio i vari master in Food Innovation o in Food Management.

Lo specialista in turismo enogastronomico, invece, è incaricato di organizzare itinerari turistici che prevedano anche tappe dedicate all’arte della buona tavola o del buon bere come, ad esempio, degustazioni di vini e prodotti tipici o corsi di cucina locale.

Non mancano nuove figure professionali nel settore della zootecnia: lo zoonomo sostenibile ne è un esempio. Di cosa si occupa? Questo nuovo tipo di professionista ha tra i suoi compiti la pianificazione aziendale e industriale in molti ambiti: dalla formulazioni e alle razioni di mangime da somministrare fino alla trasformazione delle carni, dalle attività di estimo all’assistenza fiscale. Si può accedere a questo ruolo con diversi tipi di titolo di studio: una laurea in Veterinaria o in Scienze e Tecnologie Zootecniche delle produzioni animali, l’abilitazione alla professione di Zoonomo oppure l’iscrizione all’Albo dei dottori agronomi e forestali.

Altra figura professionale legata alla zootecnia è quella dell’apicoltore urbano, che si occupa di allevare questi insetti per produrre miele per il consumo umano. In questo caso non è d’obbligo un percorso di formazione preciso o un titolo di studio, ma è comunque consigliato frequentare corsi per conoscere le nozioni fondamentali di agronomia, zoologia e patologia vegetale e animale.

Sicuramente piacevole il lavoro di assaggiatore professionale, soprattutto per i buongustai. Un bravo assaggiatore professionale effettua una accurata analisi sensoriale per certificare le proprietà organolettiche dei vari prodotti. Per affinare le proprie doti di assaggiatore si possono frequentar corsi di qualificazione professionale e di specializzazione su alimenti specifici.

  • Assaggiatore olio
  • Assaggiatore formaggi
  • Assaggiatore Food
  • Assaggiatore caffè
  • Assaggiatore cioccolato , degustazione

Ogni prodotto, enogastronomico o meno, deve parte del suo successo ad una buona informazione e comunicazione: proprio per questo è importante la figura professionale del Food Blogger, che si occupa di fornire consigli, informazioni e opinioni sul mondo della cucina attraverso il suo blog. E’ ovviamente d’obbligo avere una buona conoscenza del settore unita alla capacità di gestire un blog, sia dal punto di vista informatico che seo.

Infine il Professional Trainer dell’Orto, ovvero un professionista in grado di offrire la propria consulenza a chiunque voglia provare a coltivare un orto domestico ma non sa da che parte cominciare. Nessun titolo di studio obbligatorio, in questo caso, ma bisogna ovviamente avere buone conoscenze di orticoltura.

The Mistery Guest

Nuovissima professione dai contorni affascinanti, il Mistery Guest è l’ospite a sorpresa, temutissimo perché fingendosi un cliente si reca nelle varie strutture per verificare la qualità del servizio ricevuto. Una professione che può essere anche divertente, che permette di viaggiare, indicata per tutti coloro che da sempre sono affascinati dalle professioni da svolgersi in segreto, quasi come un temutissimo 007. Sino ad oggi una professione dedicata alla alta qualifica alberghiera.

Il Mystery Guest è un esperto che, visitando alberghi e ristoranti, riesce a cogliere al volo i punti di forza e di debolezza di un’azienda, proprio come fosse un cliente. Con occhio clinico e con fare puntiglioso valuta il servizio offerto, la cortesia del personale, la pulizia, la capacità di risolvere un problema, l’adeguatezza in generale. Il Mistery guest deve essere molto esigente, non deve disdegnare di mettere sotto pressione il personale, in modo tale da valutarne la capacità di problem solving.

Come si diventa Mystery Guest? Sono richieste innanzitutto delle specifiche attitudini personali, quali la serietà, la propensione a viaggiare anche all’estero, la capacità di immedesimarsi nel ruolo. Le verifiche possono essere fatte individualmente, a volte però si richiede la disponibilità di effettuare un controllo in coppia o in famiglia. È bene saper fotografare, talvolta vengono richieste delle immagini ed essere in grado di realizzare report. Per candidarsi a svolgere questa professione, in internet ci sono varie agenzie che fanno da intermediario tra le strutture ricettive che vogliono far controllare le proprie filiali. È possibile registrarsi sui siti e dare la propria disponibilità.

Food Blogger

Li chiamano i nuovi “angeli della cucina”, una sorta di “mamma online” pronta a venirci in aiuto nei momenti più difficili ai fornelli: sono i Food Blogger. Basta avere propensione per la scrittura, passione per la cucina, un pc con connessione internet e il gioco è fatto.

Il lavoro del food blogger consiste nel recensire piatti e ristoranti, informare sulle novità culinarie, condividere le propri esperienze, fotografare il cibo. È un lavoro di tipo autonomo ed imprenditoriale che si addice a chi è tendenzialmente ipertecnologico. Se fatto bene questo è un lavoro che, oltre a dare numerose soddisfazioni, può offrire interessanti opportunità in occasione di eventi gastronomici.

Per diventare food blogger professionisti non basta essere appassionati di cucina. Occorre produrre contenuti di qualità che siano originali, bisogna saperli raccontare e comunicare. È necessario saper intrattenere pubbliche relazioni online ed essere in grado di usare lo smartphone, la fotocamera, i blog e i social. Aggiunge possibilità di successo avere competenza in ambito SEO

Food Innovator

Tra le nuove professioni del settore agroalimentare spicca quella del food Innovator, in un ambito quello del food&beverage che non conosce crisi, non solo perché l’Italia è un paese di buone forchette ma perché, anche grazie a questi professionisti, il settore riesce a reinventarsi e ad innovarsi costantemente.

Il Food Innovator è un professionista che lavora con i reparti di ricerca e di sviluppo di grandi aziende. Il suo lavoro consiste nell’inventare nuovi prodotti e nuove forme di consumo. Occorre avere una propensione per le professioni del cibo, ma questa è senz’altro una figura avanzata, un vero proprio inventore, molto utile ad accrescere la visibilità e il business aziendale.

Per diventare food innovator occorre avere una laurea e aver conseguito master in Food Management.

 

Forager

A trasformare le erbe del bosco in un lavoro ci pensa il Forager, una professione molta in voga che richiede a chi la esercita due passioni: quella per la natura e quella per la cucina. Il Forager è colui che ha imparato a riconoscere le erbe spontanee e selvatiche, attività in passato praticata nel tempo libero. Oggi, per diventare esperti bisogna studiare tanto e affiancare gli chef. Si richiede conoscenza, esperienza e serve anche qualche regola come saper adoperare le forbici per tagliare le parti superiori della pianta senza rovinare le radici e consentirne la riproduzione.

Ma in cosa consiste il foraging? Andare per i boschi e luoghi selvatici, raccogliere erbe, funghi, ma anche frutti come le castagne, bacche, frutta a guscio duro, radici, semi, foglie, fiori. Ogni stagione ha le sue peculiarità e prelibatezze che non sfuggono agli chef più bravi. Lo chef che pratica il foraging diventa quasi un alchimista, un vero studioso di botanica. Raccogliere cibo selvatico può essere rischioso per la salute se non si è sufficientemente preparati ed esperti, bisogna saper riconoscere eventuale cibo tossico.

Il forager opera nel food lab in cui si sperimentano infinite possibilità di cucina del cibo selvatico; il food lab è un luogo di ritrovo delle diverse culture culinarie, uno spazio dove si promuove un tipo di consumo sostenibile rispettoso dell’ambiente e dove chef, blogger e buongustai si ritrovano.

Per diventare forager è possibile seguir dei corsi di foraging

Food Stylist

Chi c’è dietro ad ogni immagine pubblicitaria di alimenti o bevande, in tv o sulle riviste? Il Food stylist che, armato di pinzette, vernici o colla, rende il cibo irresistibilmente bello e appetitoso come se fosse stato appena cucinato.

Un po’ cuoco, un po’ artista, per il Food Stylist il cibo va mangiato prima di tutto con gli occhi. Non solo bontà, ma anche stile, bellezza e creatività. Questa è la filosofia che sta alla base del food styling. Precisione e attenzione alla composizione, all’abbinamento di colori, alle forme e alla scelta del piatto di portata, alla disposizione degli ingredienti sono gli attrezzi giusti per un bravo Food Stylist.

Fianco a fianco col fotografo prepara cibi non tanto per essere mangiati quanto per affrontare lunghe sessioni fotografiche.

È una figura richiesta specialmente per le pubblicità e soprattutto all’estero, dove il fatto di essere italiani aiuta per la buona fama di bravi cuochi . Quella del food stylist è una professione ancora poco conosciuta nel nostro paese, ma sicuramente ampiamente utilizzata, dalla tavola alla pubblicità.

 

Come si diventa Food Stylist? Per diventare food stylist ci si può avvalere di conoscenze abbastanza approfondite di fotografia, per comprendere il ruolo della luce nelle immagini e le diverse potenzialità di un’inquadratura, oppure svolgere dei corsi di marketing e comunicazione visiva. Un professionista di questo tipo deve possedere ovviamente un’infarinatura culinaria. Lavorare come aiuto-cuoco darà la possibilità di scoprire i trucchi del mestiere attraverso cui rendere un buon piatto un’opera d’arte originale.

Coloro che desiderano intraprendere questa professione devono inoltre crearsi una propria esperienza lavorando a contatto di professionisti già esperti del settore, che possano trasmettere tutti i loro segreti.

Lo Specialista in turismo enogastronomico

Lo specialista in turismo enogastronomico è un professionista che organizza itinerari abbinando alle classiche visite ai siti storici o alle grandi bellezze naturali, la degustazioni dei prodotti tipici del luogo o la partecipazione a corsi di cucina locale. È colui che analizza le peculiarità dei prodotti locali di qualità per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più attento al tema dell’alimentazione e della sicurezza dei cibi che arrivano in tavola.

Questa figura professionale deve saper selezionare un territorio, ( geografia del territorio Italiano ) conoscerlo e cercare una rete di fornitori selezionati e qualificati per accogliere gli ospiti. Non solo: conosce la storia dei prodotti gastronomici che decide di offrire, nonché la storia del territorio, le tradizioni e i costumi.

Come si diventa specialista in turismo enogastronomicoPer poter esercitare la professione è indispensabile almeno la conoscenza di una lingua straniera. È consigliabile frequentare un corso in scienze turistiche o un Master in Management del Turismo Enogastronomico. Il Master formerà profili manageriali esperi in enogastronomia con competenze territoriali, scientifiche, culturali, giuridiche ed economiche finalizzate all’organizzazione, gestione e promozione di attività turistiche incentrate sulle esperienze del gusto, del benessere e delle produzioni locali di qualità, creando un’offerta turistica enogastronomica in armonia con le risorse culturali e ambientali.

Le figure in uscita potranno svolgere compiti di programmatore del turismo: esperto travel designer, esperto di turismo incoming, professional event organizer e ogni altra attività del settore riconducibile all’ambito direttivo, imprenditoriale o manageriale.

 

Dssa Aurora Spurio

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